La storia della gomma naturale
un viaggio affascinante nel passato di una materia prima di fondamentale importanza per il presente e il futuro.
La gomma naturale è un materiale estremamente versatile che utilizziamo quotidianamente senza rendercene conto. Ma da dove viene? E qual è la sua storia? Preparati per un interessante viaggio nel tempo che ti porterà indietro di secoli, fino alla scoperta di questa straordinaria sostanza. Dalle spedizioni in Amazzonia alla corsa a trovare alternative sintetiche, la gomma naturale ha subito una serie di vicissitudini che ci portano a riflettere su quanto sia speciale e prezioso questo materiale. Oggi, continua ad avere un ruolo essenziale nella nostra vita moderna, mantenendo una storia affascinante che vale la pena esplorare.
Gomma naturale: le origini
Cominciamo con la sua fonte: l’albero della gomma, conosciuto scientificamente come Hevea brasiliensis. Originario dell’Amazzonia, gli indigeni hanno scoperto le sue proprietà collanti già migliaia di anni fa. La gomma naturale, elemento indispensabile nell’industria moderna, era già nota e ampiamente usata dai popoli amazzonici fin dal 2000 AC. Inizialmente fu considerata priva di interesse dagli Europei, importata da Cristoforo Colombo in seguito ad uno dei suoi primi viaggi nel continente Americano. Solamente a fine del ‘700 i primi ricercatori la rivalutarono, cominciando i primi esperimenti nei laboratori di Parigi.
Lo sviluppo della gomma naturale
Ma è solo nel XIX secolo che la gomma naturale ha iniziato a conquistare il mondo, grazie alla sua crescente domanda per l’industria automobilistica e il settore delle gomme. Durante questo periodo, la storia della gomma si intreccia con avventure, conquiste e ingegno umano.
Nel ‘800, in USA e UK, si iniziano a studiare le caratteristiche fisiche uniche della gomma e le sue possibili applicazioni (Goodyear e Hancock, “scoprono” la vulcanizzazione). Fino ad allora non esisteva alcun materiale con caratteristiche di elasticità comparabili. Da qui la necessità di incrementare i quantitativi la materia prima da lavorare.
La soluzione più logica pareva essere quella di stabilire piantagioni nei Paesi europei per avere grandi quantità di caucciù a disposizione. Risalgono al 1876 i primi tentativi di coltivazione. Nel Regno Unito, a fronte di 70.000 semi di Hevea brasiliensis, solamente 2400 circa germinarono. Non essendo piante autoctone in Europa, il grosso limite era rappresentato da un clima non idoneo alla crescita unito a tipologie di batteri dannosi. Si decise quindi di coltivare piantagioni nei Paesi dove esisteva un clima favorevole allo sviluppo della Hevea brasiliensis.
Hevea brasiliensis, il principale produttore di caucciù
L’albero che ha cambiato il mondo, permettendo l’industrializzazione (insieme con energia e acciaio). La sua gomma possiede caratteristiche ottimali per l’industria. Fornisce più del 90% di tutta la gomma naturale. Cresce fino a 30 metri, dai 15 a 20 gradi di latitudine a Nord e Sud dell’equatore. Vive fino a 40 anni e produce gomma per tutta la sua vita. Pur non essendo l’unica pianta in grado di produrre gomma naturale, è quella che ha la miglior resa in termini percentuali e il peso molecolare più alto del lattice raccolto.
Di recente, alcune aziende si sono dedicate a progetti di ricerca e sviluppo di mescole in gomma che utilizza la gomma naturale derivata dal tarassaco. Questo rappresenta una valida alternativa all’ Hevea brasiliensis, con una resa intorno al 30% ed un peso molecolare superiore.
Fino al 1910 -20, il Brasile aveva il monopolio della gomma naturale, raccolta da piante di Hevea selvatiche nella giungla. Tentativi di stabilire piantagioni in Amazzonia fallirono miseramente per la presenza di un fungo che distrugge foglie e radici.
Oggi la maggior parte delle piantagioni sono nell’Asia tropicale. Nel momento in cui viene scritto questo articolo, il primo paese produttore di gomma naturale è la Thailandia. Essa è seguita da Indonesia, Malesia e Costa d’Avorio. Giusto per dare qualche numero, sono 14 milioni di tonnellate prodotte ogni anno. Questo è un dato in continua crescita. Sinonimo che la richiesta di caucciù è notevole.
La nostra esperienza con la gomma naturale
Essendo in contatto quotidiano con le gomme piene fuori uso da carrello elevatore, la curiosità ci ha spinto ad indagare su quali materiali componessero questo particolare tipo di ruote. Approfondire le specifiche delle mescole ci consente di consigliare ai clienti quali sono i prodotti più idonei alle loro applicazioni, sulla base delle caratteristiche tecniche. Per saperne di più contattaci compilando il modulo contatti qui sotto.
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